venerdì 15 gennaio 2016

Per finire?

Il corso di studi in Storia delle Cose mi ha portato, lungo il suo percorso, a sviluppare la stesura di un blog. Un blog che non si fermasse alle apparenze, alla superficialità, all'inganno del significato, ma che indagasse a fondo tutte le possibili sfumature di una caratteristica, e che arrivasse a definire la vera valenza di un concetto, nel mio caso della "Pervasività". Il passo più difficile è stato proprio questo, non fermarsi al significato della parola Pervasività, ma indagarlo, ed è stato divertente oltre che impegnativo. E' stato necessario astrarre per ogni post il significato della parola e collegarlo a ciò che era la richiesta comunicando con le immagini, oltre che con il testo, perché se è vero che la mente ama l’ignoto, ama anche le immagini il cui significato è da indagare, perché la mente stessa non conosce a fondo il suo significato. Il significato che ho dato del blog quindi è questo: Sono partito indagando il significato della parola pervasività, le sfumature nelle diverse lingue ed i concetti ad essa legati, scegliendo come sfondo una antica cartina perché se è vero che il mio è stato un viaggio è stato anche il significato della parola a suggerirmi che la diffusione dei significati e dei valori è trasmessa solo se non si hanno preclusioni e, quindi, limiti di esplorazione. Sono passato poi ad un francobollo che era veicolo di valori, a manifesti e personaggi tra i più influenti della cultura occidentale e della cultura italiana, oltre ad una poesia che esprimeva sentimenti pervasivi, uno dei punti chiave del mio blog. Ho avuto modo di constatare come la pervasività sia legata anche a beni materiali e di consumo come oggetti, simboli, luoghi, sentimenti sia positivi che negativi. E’ pervasivo lo spazio cosi come il tempo, come lo può essere un semplice cibo. E' pervasiva la tecnologia, composta dalle innovazioni ed invenzioni depositate nei brevetti nel tempo, che ci risulta indispensabile al giorno d’oggi e che vede il suo zenit nella rete, che ha una sua ricetta ben definita, con anche i i suoi effetti negativi. Sono stati approfonditi in fine le parole chiave frutto dell'analisi di questi mesi. 
Ringrazio infine il professor Vittorio Marchis per avermi stimolato a non fermarmi alle apparenze dei significati, ma ad andare in profondità. 

Ho deciso inoltre di sintetizzare il mio percorso con un'opera d'arte:



Renè Magritte, Il maestro di scuola, 1955 

"Contemplazione e riflessione. Bisogna fermarsi davanti alle sue opere, osservare un religioso silenzio, escludersi dal mondo, fissarle ed entrarvi dentro. Non vi è invadenza o forzatura, solo necessità di immersione."

2 commenti:

  1. MANCA L'ELENCO DELLE ETICHETTE NEL BANNER LATERALE

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    Risposte
    1. Lo avevo messa nella sidebar in alto, adesso dovrebbe essere corretto
      Grazie!

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